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La Macchina FasciaCavi

Alcuni cavi, perlopiù usati quali manovre fisse, abbisognavano di essere fasciati totalmente o solamente in determinati punti per essere protetti dai danni conseguenti dallo sfregamento, dall’umidità o dalle intemperie.

La protezione di un cavo era assolta in tre fasi: intregnatura, bendatura, fasciatura.
L’intregnatura è l’operazione atta a colmare i vuoti tra i legnuoli facendo passare a spirale tra di essi un pezzo di minutenza o un cordone per i cavi più grossi, rendendo il cavo stesso grossomodo cilindrico.
Successivamente il cavo veniva avvolto con strisce incatramate di tela Olona di vecchie vele in strette spire nel senso della commettitura.
Ultima operazione la fasciatura, consistente nell’avvolgere il cavo con strette spire accostate di commando, sforzino, merlino o lezzino. L’avvolgimento veniva eseguito nel senso inverso della commettitura.

Modellisticamente parlando penso, a meno di riporti in scala grandi come 1:24 o 1:12, possiamo accontentarci dell’ultima fase di protezione e in alcuni casi anche all’intregnatura.

E qui vi presento la mia idea di macchina per la fasciatura.
Essa è composta da una base in multistrato con una cava centrale per ospitare un profilo T-track in alluminio e tre parti in PMMA sagomati.

La prima parte è fissa, essa ospita tre ruote dentate, una inferiore che fa da motrice; una intermedia che trasferisce il moto alla seconda parte e una superiore sulla quale è presente l’afferraggio per il cavo da fasciare.
La ruota motrice viene azionata da un motorino da 50 giri/min in corrente alternata. Ho scelto questo tipo di motorino perché ha una buona coppia nonché all’accensione, con un colpetto, decido il verso cui farlo girare. Questo è importante se si vuole fasciare un cavo piano o un torticcio.
La parte elettrica è racchiusa in una scatolina di legno sulla quale oltre all’interruttore ed alla presa per il cavo elettrico ho predisposto due boccole per inserire un interruttore a pedale.

La seconda parte è movibile lungo il T-track, questo perché posso decidere di fasciare cavi a da 20 cm a 86 cm. Anche questa parte è corredata da ruote dentate: una che riceve il movimento tramite un’asta in acciaio con sezione di segmento circolare per trasmetterlo alla seconda sul quale è montato l’afferraggio per il cavo.

La terza parte è solo un supporto fisso che tiene in linea l’asta di trasmissione del movimento.

Tutti gli elementi sono montati su cuscinetti flangiati. Gli afferraggi, costituiti da un canotto in alluminio cavo filettato esternamente li ho dovuti rifare in ottone per la loro fragilità (vedi foto).

Questa macchina è stata pensata senza l’automatismo di avanzamento del commando. Preferisco sentire tra le dita il livello di tensione del commando sul cavo.

Supporto fisso finale

Parte intermedia mobile e bloccabile con volantino

Parte prima motrice

Infilaggio del cavo

Cavo afferrato dalla rotella in delrin stretta dal dado in alluminio zigrinato